Torna Open House Torino, la manifestazione che apre luoghi inaccessibili e misconosciuti
Dopo la pausa forzata del 2020, ritorna Open House Torino e apre oltre 90 siti tra architetture generalmente chiuse al pubblico, parchi, giardini e itinerari. Nata nel 2017 la manifestazione, che nelle tre edizioni consecutive precedenti ha aperto ogni anno a giugno architetture generalmente chiuse al pubblico, parchi e giardini e organizzato itinerari, torna Il 18 e 19 settembre rivelando nuovi spazi generalmente inaccessibili e misconosciuti.
Ottimi risultati sin dall’esordio
Un’iniziativa che in pochi anni è diventata una delle più amate dal pubblico e dai turisti, riscuotendo un grande successo. Già nella prima edizione ha fatto registrare il migliore esordio di sempre tra le 44 città dell’Open House Worldwide, con 111 architetture aperte e oltre 15 mila visitatori, cresciuti a 18 mila con l’apertura di 140 siti l’anno successivo. Nel 2019 ha sfondato quota 150 spazi aperti, la metà dei quali per la prima volta, con oltre 25.000 visitatori. Ora c’è una gran voglia di dare un segnale forte e propositivo di riapertura nel segno della condivisione e della conoscenza, che coinvolge tutta la città.
«Anche quest’anno con oltre 90 location raggiungiamo un risultato tutt’altro che scontato in tempi di pandemia. Inoltre, la metà dei siti che apriremo è stata realizzata tra il 2020 e il 2021. Ciò dimostra che a Torino, l’architettura non si è mai fermata per rispondere a istanze ed esigenze sempre diverse. Open House Torino le intercetta e le condivide con un pubblico sempre più allargato», afferma Luca Ballarini, presidente di Open House Torino.
Una manifestazione straordinaria
Open House Torino 2021, inaugura, inoltre, l’edizione straordinaria di Open House Italia, con Milano, Roma e Napoli. Un’opportunità per compiere nei quattro fine settimana consecutivi, dal 18 settembre al 10 ottobre, un viaggio nell’architettura italiana da Nord a Sud. A legare le 4 manifestazioni un inedito progetto editoriale “Trame Urbane” che vede protagonisti autrici e autori italiani – tra scrittura, regia e fotografia – in una narrazione autobiografica ed evocativa della città: il regista Marco Ponti racconta Torino, lo scrittore Marco Missiroli svela la sua Milano, il fotografo Francesco Zizola rivela il suo sguardo su Roma e con la scrittrice Valeria Parrella scopriamo un inedito skyline di Napoli.
Il programma di Open House Torino 2021
Architettura storica e contemporanea, edifici pubblici, studentati, scuole, spazi di coworking e giardini, ma soprattutto tante residenze private, ristrutturazioni innovative, loft, nuovi condomini e ville. Questi sono gli “ingredienti” della manifestazione. Siano in edifici storici o in ex spazi industriali, gli appartamenti privati sono ancora una volta uno degli elementi di forza di Open House Torino. Ce ne sono tantissime e veramente per tutti i gusti.
L’offerta di quest’anno si estende alla cintura metropolitana con l’eccezionale Amilufarm a Gassino Torinese, una villa con azienda agricola che pur mantenendo una forte identità contemporanea sviluppa e declina l’archetipo di cascina piemontese in una grande assonanza con il territorio, Casa Speranza a Rivarossa, nel Canavese una “casa-bottega”, abitazione e studio dalle geometrie ipercontemporanee.
Monumenti storici
Non mancheranno, poi, i monumenti storici, con la conferma confermati anche per quest’anno di palazzo Chiablese, palazzo Birago, palazzo Costa Carrù della Trinità sede del circolo del design ma anche palazzo Affari di Carlo Mollino e il liberty villino Raby. A questi si aggiungono Palazzo Graneri della Roccia con il Circolo dei Lettori, palazzo Rossi di Montelera ex sede della Martini & Rossi, e l’ex Accademia Artiglieria oggi sede di Paratissima, con l’opéra di street art Blooming Playground.
Campus e Scuole
Tra i progetti nuovi che aprono per la prima volta colpisce il numero degli studentati universitari che ultimamente trainano il mercato edilizio torinese. Si tratta delle due nuove sedi di Camplus: Bernini, ristrutturazione di un ex istituto religioso a un isolato da piazza Bernini e Regio Parco, ricavato nella ex fabbrica Pastore.
Spazio anche all’architettura per la didattica con l’apertura straordinaria delle nuove scuole medie del progetto Torino Fa Scuola promosso da Fondazione Agnelli e Compagnia di San Paolo, la scuola Fermi in zona Lingotto e la Scuola Pascoli in zona Bernini.
Uffici
Non mancano i nuovi luoghi del lavoro come coworking o hub creativi. In Barriera di Milano Concreto, laboratorio creativo che ospita anche un ambiente domestico espositivo su soppalco e un giardino sul tetto. In Lungo Dora Colletta, Solution Area, spazio integrato per l’architettura e il design. Ma anche lo studio Carlo Ratti Associati, progettisti del padiglione Italia all’expo di Dubai.
Infine, merita spingersi fino a Borgo Vittoria per esplorare beeozanam, una community-incubatore, dedicata alla lotta alla povertà culturale e alla crescita di una nuova generazione sostenibile, realizzata trasformando la macchina-nave pensata dal futurista Nicolaj Diulgheroff per l’Opificio Simbi, con opere di street art e l’orto sul tetto.
Gallerie d’arte, spazi eventi e hotel
Numerose anche le gallerie d’arte: Noire nella ex GFT di via Piossasco, l’inconsueta Crag Gallery negli spazi di ottocenteschi di uno studio legale di Palazzo Villa, MarcoRossi artecontemporanea in via della Rocca e la nuova sede della galleria Persano a Palazzo Scaglia di Verrua. Molti anche gli spazi per eventi come Salotto Buono nei pressi dei giardini Cavour.
Diversi anche gli hotel. A cominciare da boutique hotel Opera 35 in Via della Rocca e lo storico albergo ristorante San Giors con le stanze decorate da artisti, che aprono per la prima volta
Welfare e Healthcare e laboratori
Ci sarà spazio anche ai luoghi per il sociale e per la salute, come il Sermig- Arsenale della Pace, in cui scoprire gli spazi dell’ex Arsenale Militare, la Clinica Fornaca, eclettica villa storica del quartiereCrocetta diventata centro medico di eccellenza, la nuova sede della Fondazione Paideia, luogo di aiuto per le famiglie con bambini e infine il nuovo Centro Yoga Adi Shakti, spazi contemporanei semplici ed essenziali per la meditazione in una villa dei primi anni del ‘900, su via Villa della Regina.
Infine, due piccoli laboratori artigianali tutti da esplorare. Riapre lo splendido Laboratorio di Gessi Montanaro, che ha creato fregi e decori per le case più belle di Torino dal dopoguerra a oggi. Apre per la prima volta Joga Glass, un laboratorio di vetro soffiato tradizionale nascosto in un cortile di via Mazzini, un angolo di Venezia tra i palazzi di Borgo Nuovo.
Insomma, un programma nutritissimo che, se volete, potrete approfondire su openhousetorino.it
Ricordatevi però delle nuove modalità di accesso, con visite possibili previa registrazione sull’app Open House Torino. Quest’anno però saranno solo su prenotazione (apertura il 14 settembre alle 20) per evitare code e assembramenti e saranno accessibili solo ai possessori di Green Pass.
Open House Torino
L’associazione Open House Torino appartiene al network Open House Worldwide, organizzazione internazionale con sede centrale a Londra, e sedi indipendenti in Europa, America, Medio Oriente e Australia. Le aperture vengono organizzate in 45 città in tutto il mondo, tra cui, in Italia, anche Roma e Milano e, dall’autunno, Napoli.
La manifestazione é organizzata dall’omonima Associazione e gode del patrocinio della Città di Torino. Diversi i partner che hanno creduto in questo progetto, a cominciare dal main sponsor FC general Contractor, società del gruppo Ferreri Costruzioni. Ma non manca il sostegno del Gruppo Lavazza con cui la partnership risale al 2018. In occasione della quarta edizione si aggiunge agli sponsor Traiano Luce, che da sempre affianca i progettisti e i privati per valorizzare attraverso la luce gli ambienti in cui vivere e lavorare.Technical partner per l’app Open House Torino è Synestesia.
foto in copertina Opera35 Davide Dutto – 2019_photo Barbara Corsico – Nuovo boutique hotel