Il Kazakistan, very nice!
Il tormentone “very nice” di Borat per promuovere il turismo in Kazakistan
In concomitanza con l’uscita del secondo film Borat, Il governo Kazako ha deciso di utilizzare il tormentone ‘Very nice!’ del personaggio per gli spot di promozione turistica per far conoscere il vero volto del Paese con le sue bellezze e peculiarità.
“La natura del Kazakistan è very nice. Il suo cibo è very nice. E nonostante le battute di Borat affermino il contrario, la sua gente è tra le più nice del mondo”, spiega il Vicepresidente dell’Ente Turistico kazako Kairat Sadvakassov.
Borat è uno dei personaggi di fantasia nati dall’humor del comico britannico Sacha Baron Cohen: Borat Margaret Sagdiyev è un giornalista “kazako”, irriverente e politicamente super scorretto che dice sempre “very nice”.
Quando nel 2006 uscì il primo film, però, tra Borat e il Kazakistan non fu esattamente amore
In Kazakistan ci fu una ondata di indignazione, qualcuno voleva querelare Cohen, qualcun altro lo voleva picchiare. Il film Borat fu messo al bando per un certo periodo perché ritenuto lesivo dell’immagine del Paese.
In realtà nel film Borat di kazako c’è ben poco. La lingua non è il kazako, ma un mix inventato di armeno, ebraico e inglese pronunciato con un accento dell’Europa dell’Est. Le scene non sono state girate in Kazakistan ma a Glod, un villaggio in Romania e le persone coinvolte erano ignare che si stesse girando un film.
L’unica cosa precisa è la posizione del Kazakistan sulla cartina geografica.
Come ti trasformo un personaggio scorretto in una opportunità di PR
Secondo il Times, l’idea di sfruttare “very nice” è venuta a Dennis Keen e a Yermek Utemissov. Dennis Keen è un americano di Los Angeles che vive in Kazakistan e cura un programma di viaggi in onda su un canale televisivo di Stato, mentre Yermek Utemissov supporta le produzioni cinematografiche straniere quando vengono a girare nel Paese.
In un articolo della BBC del 2016, Yerlan Askarbekov, esperto di comunicazione, racconta di come lui e molti suoi colleghi avessero capito da subito il potenziale nascosto dietro la satira bruciante di Cohen e il personaggio di Borat per far conoscere il vero Kazakistan. Avevano persino proposto di fargli avere la cittadinanza onoraria.
Da una sua indagine era emerso che nessuno aveva pensato che il film rappresentasse veramente la Repubblica centro-asiatica. In compenso la parodia aveva suscitato un grande interesse verso il Kazakistan e si era verificata un’impennata di richiesta di visti turistici.
Borat e l’incidente con il Kuwait all’International Shooting Grand Prix
Nel marzo 2012, in occasione dell’International Shooting Grand Prix del Kuwait, venne suonata per sbaglio la parodia dell’inno nazionale tratta dal film Borat. Mariya Dmitriyenko, medaglia d’oro, in piedi sul podio, dovette ascoltare inorridita il finto inno che acclamava il Kazakistan per le sue esportazioni di potassio e le sue prostitute. Il team protestò vivacemente e la cerimonia venne ripetuta questa volta con l’inno corretto. Probabilmente qualcuno scaricò la musica sbagliata da internet.
Dove è il Kazakistan?
La Repubblica del Kazakistan è un Paese dell’Asia Centrale ed è il nono paese più grande al mondo. Confina a nord-ovest e a nord con la Russia, a est con la Cina e a sud con il Kirghizistan, l’Uzbekistan, il Turkmenistan e il lago d’Aral. Il mar Caspio ne delimita il confine a sud-ovest. Dopo l’indipendenza dall’Unione Sovietica, si è sempre più aperto, anche al turismo. Le città principali sono Nur-Sultan (la capitale), Almaty e Shymkent. Il clima è continentale.
Kazakistan, lontano dal turismo di massa : alla scoperta degli spazi infiniti dell’Asia Centrale
Il Paese è ricco di sorprese. Oltre alle visite alle città principali propone cultura, natura, outdoor, etnoturismo e turismo estremo. Il Kazakistan è una mescolanza di popoli e culture diverse che vivono in armonia tra loro. Oltre ai kazaki (circa due terzi) qui vivono russi, uzbechi, uiguri, coreani ecc.
Il Kazakistan offre un’ampia varietà di tours e paesaggi: città cosmopolite e futuristiche con tutti i comfort, la steppa, le alte montagne, viaggi in fuori strada per raggiungere angoli remoti, come Mangistau a ovest, i monti Altai a est e la zona di Ulytau nel Kazakistan centrale, l’opportunità di entrare in contatto con la vita nomade e tanto altro ancora.
Non ci resta che sperare che le frontiere vengano riaperte al più presto per andare alla scoperta del Kazakistan, perché il Kazakistan è veramente “very nice!”