Protext!
Quando il tessuto si fa manifesto
Riciclato, simbolico, protettivo, modaiolo, democratico: una mostra dedicata all’utilizzo del tessuto come mezzo di protesta.
a cura di Camilla Mozzato e Marta Papini
24 ottobre 2020 – 14 febbraio 2021
Ci proteggono dal freddo o dal caldo, simboleggiano tradizioni, arredano le nostre case, rivelano lo stato sociale, i diktat del fast fashion e gli ideali ecologici: i tessuti riguardano democraticamente tutti, ancora oggi.
Con Protext! il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato esplora il ruolo dei tessuti nei dibattiti critici su autorialità, lavoro, identità, produzione e cambiamento ambientale, come medium per eccellenza nella rappresentazione del dissenso e come pratica artistica trasgressiva da parte della più recente generazione di artisti.
Striscioni, stendardi, t-shirt, arazzi artigianali, quilting
Sono strumenti che hanno dato voce nel mondo a istanze di protesta spontanee. La mostra Protext! Quando il tessuto si fa manifesto a cura di Camilla Mozzato e Marta Papini indaga come la più recente generazione di artisti prenda in considerazione l’uso del tessuto e le sue diverse declinazioni formali come pratica artistica trasgressiva e ne esplora il ruolo, non solo nei dibattiti critici su autorialità, lavoro, identità, produzione e cambiamento ambientale, ma anche come medium per eccellenza nella rappresentazione del dissenso.
Artisti in mostra: Pia Camil, Otobong Nkanga, Tschabalala Self, Marinella Senatore, Serapis Maritime Corporation, Vladislav Shapovalov, Güneş Terkol
Informazioni
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato
Viale della Repubblica 277
59100, Prato
t. +39 0574 5317 – info@centropecci.it