IL MIO AMICO FRED
Cosa c’entra Fred, direte voi ? La risposta è semplice. Il riferimento non casuale è Buscaglione, di cui il mio amico, nato qualche settimana dopo la tragica scomparsa del cantante, porta il nome di battesimo
di Maurizio Pignata
Oggi la passione per la musica e non solo, ci porta a ricordare un personaggio, di cui ricorre quest’anno il centenario dalla nascita, che rappresenta sicuramente un pezzo di storia della canzone italiana.
Ma che cosa c’entra Fred, direte voi ? La risposta è molto semplice.
Il riferimento non casuale è Buscaglione, di cui il mio amico, nato qualche settimana dopo la tragica scomparsa del cantante, porta il nome di battesimo. Anche se, come Buscaglione, fu registrato all’anagrafe, che all’epoca non accettava nome “strani”, come “Ferdinando” detto Fred.
Spero quindi che mi perdonerete se nel racconto di questa storia di pura passione italiana, ci sono anche alcuni inevitabili riferimenti autobiografici.
Attenti a quei due
Il mio amico Fred è figlio di Leo Chiosso, paroliere, scrittore e poeta, scomparso nel 2006. Fu lui a scrivere canzoni per l’amico violinista e cantante, che divenne in fretta popolarissimo interprete di melodie nuove, aggressive, che parlavano con ironia di bulli e pupe, di New York e di Chicago, di duri spietati con i nemici ma sempre in balia delle donne. Canzoni che calzavano a pennello con il personaggio di simpatico spaccone che Buscaglione si stava costruendo, esibendosi vestito col gessato uniforme del gangster classico trasferitoci da Hollywood.
Così, tra una dedica alla donna amata ( «eri piccola, ma piccola, così») e un racconto di un incontro fulmine («Che bambola!»), furono tante le canzoni del duo Buscaglione-Chiosso, che fecero esplodere il livello di notorietà del cantante, divenuto ormai grande personaggio dello spettacolo a tutti gli effetti, persino nel cinema, interprete del film “Noi duri” con Totò, che fu anche l’ultima collaborazione tra i due, prima del tragico incidente a bordo della sua Ford Thunderbird di colore rosa.
Amicizia vera
Naturalmente tutte queste cose le appresi dopo. Perché all’inizio quello tra Fred e me fu un classico e casuale incontro sulla spiaggia di Noli. Una di quelle amicizie nate, giocando con le biglie di plastica e i soldatini sulla sabbia, e proseguite nel tempo sino a diventare l’amicizia di una vita. All’inizio fu l’amico del mare, con cui ci si trovava sempre per giocare a casa sua con qualche altro bambino. Ne ricordo uno molto simpatico di nome Gianluca che era suo ospite con la mamma. Scoprii, sempre dopo, che quel Gianluca faceva Guidi di cognome e la mamma era Lauretta Masiero, la protagonista delle avventure di “Laura Storm”, scritte ovviamente da Leo Chiosso.
Ma entrando in casa di Fred, mi chiedevo come fosse possibile che nell’epoca della musica psichedelica dei Genesis e dei Pink Floyd, dal giradischi di Fred uscivano le canzoni di Frank Sinatra, oppure musica jazz e swing e soprattutto quelle di uno che avevo visto in foto accanto a suo padre.
Chiesi spiegazioni e mi fu raccontata tutta la storia di Buscaglione.
Non solo gangster e swing
Inutile dire che poi vennero tante altre canzoni, tra cui quelle per Mina, Gaber, Dorelli, Gipo Farassino, Ornella Vanoni, I Giganti (Parole Parole, Torpedo Blu, Montecarlo e Sangon Blues, Ma come ho fatto, Una ragazza in due ), tanto per citarne qualcuna ma anche lavori per la televisione , come un’edizione di Canzonissima, Teatro 10 e tanti altri.
Per non parlare poi dei libri , la maggior parte per i ragazzi. Ricordo, ad esempio , “Kuore, una molotov per De Amicis” e il libro di racconti ambientato a Torino “ Fiat Blues”.
Ma soprattutto, lo sport e la Juve, di bonipertiana memoria di cui era esperto, oltre che grande tifoso.
Si narra che Boniperti lo consultasse spesso, forse per una delle sue tante iniziative scaramantiche. Ed è proprio lo sport che portò Leo a diventare grande amico di mio padre, con il quale condivideva la passione per la pesca nel golfo di Noli, ma anche quella per il giornalismo sportivo che si trasformò nella collaborazione con le pagine sportive de La Stampa, che mio padre ha frequentato professionalmente per oltre 40 anni.
Sport che passione
Ed è sempre per la stessa passione che, con un passato da rugbista nella formazione del GUF Torino con cui fu anche vicecampione nazionale, tentò di insegnare a Fred e al sottoscritto di giocare con la palla ovale. Con scarsissimi risultati, almeno per quanto mi riguarda.
Esattamente come quelli ottenuti sul campo di calcio, sulle colline di Noli, in cui Fred ed io cercavamo di barcamenarci tra le urla di suo zio Paolo, che il football lo aveva praticato davvero, impegnato per un’ora e mezza a “dirci” dove andare e che cosa fare, cercando di insegnarci i segreti del mestiere.
L’unica attività sportiva in cui davamo il meglio di noi stessi era la vela. Frequentammo appositi corsi presso la Lega Navale di Noli, che ci costò anche l’immediata segnalazione alla Marina Militare, desiderosa di arruolarci in futuro per il servizio militare obbligatorio.
Dopo aver superato anche la “prova del nove “ a bordo di una barca soprannominata “Veleno”, a dir la verità poco più che una bagnarola, ci avventurammo nelle competizioni, io al timone e Fred valido prodiere pronto a “cazzare il fiocco” ogni volta che il vento lo richiedeva. Ebbene siamo riusciti a concludere più di una regata senza nemmeno finire a bagno !
La sua Pralormo
Dopo aver vissuto prima a Milano e poi per più di trent’anni a Roma, negli ultimi anni la famiglia Chiosso, tornò a Pralormo paese d’origine.
Un “buen ritiro” per stare in tranquillità con i propri cari e con la sua amata Caterina, moglie e musa ispiratrice di tante canzoni. Una donna meravigliosa, di quelle che io definisco da “pane e salame e un bicchiere di vino rosso”.
“ Smettila , sai – mi diceva sempre quando io, ligio ai costumi dell’epoca, la salutavo dandole del “Lei”.
Una donna, che con il suo classico understatement tutto sabaudo, si poneva tranquillamente con tutti, pur avendo la consapevolezza di aver contribuito alle tante belle cose di successo e di valore assoluto del marito.
Fred ora tocca a te
Il mio amico Fred Chiosso, fotografo professionista ora vive a Pralormo nella casa di famiglia, dove conserva l’archivio del padre. A Leo hanno intitolato la biblioteca civica locale ma non basta.
Nel 2013 Fred ha creato un’associazione di promozione sociale allo scopo di richiedere che venga intitolato al padre una via , giardino o altro spazio in una zona di Borgo Vanchiglia dove Leo Chiosso ha vissuto nel periodo torinese.
Nel frattempo per celebrare degnamente il centenario della sua nascita che ricorre l’8 agosto di quest’anno.
Ecco quindi che Fred ha creato uno spettacolo dal titolo, guarda caso, “Che notte questa notte”, dove insieme con un gruppo di bravissimi jazzisti, racconta , tra un brano e l’altro, i vari aneddoti che suo padre gli ha tramandato.
Per il momento l’emergenza Covid -19 ne ha bloccato gli sviluppi, ma Fred confida che per l’estate si possa sbloccare la situazione.
Intanto, il paese famoso per il Castello dei Tulipani, potrebbe anche inventare qualcosa di speciale, per ricordare mamma Caterina, che riposa nel cimitero poco lontano da casa e dal suo Fred.