Sara B.✂️ La Sarta Sovversiva
Storia di imprenditoria femminile
di Ivana Quattrini
A Ferrara c’è una stilista di moda ribelle e anticonformista. E’ una emiliana Doc, intelligente, colta, un turbine di energia e simpatia. E’ Sara Bertelli, la creatrice di Sartoria Sovversiva.
Uno stile moderno con un tuffo nel passato
Sartoria Sovversiva è l’atelier di moda dove Sara Bertelli realizza capi di abbigliamento di alta vestibilità, adatti al dinamismo delle donne contemporanee, ma ispirati al vintage e alla moda delle nonne.
Il nome svela esattamente il concept del brand: un ritorno al classico della sartoria rivisitato in chiave moderna “sovversiva”.
Il taglio, molto femminile, tranquillo e non aggressivo, mette in risalto e valorizza le forme femminili liberandosi dagli stereotipi proposti da cinema, pubblicità, TV e stampa che vorrebbero invece nascondere ed appiattire le caratteristiche femminile.
Sogno #abiti magici che stanno bene a tutte e li creo.
Curvy e “body positive”
Il mercato di riferimento di Sara è quello delle “curvy”, cioè le donne formose, quelle che portano con gioia qualche chilo in più e vivono “body positive”.
I capi di Sartoria Sovversiva sublimano le forme femminili e mettono in rilievo le curve morbide e sinuose, i seni prosperosi e i fianchi abbondanti. L’approccio non vuole essere un’ode all’obesità, ma rifuggire dal pensiero standard e conformista di un unico modello di bellezza femminile.
Sara sceglie le modelle tra le sue amiche, ma la modella di punta di Sartoria Sovversiva è sicuramente Chiara, la sorella simpaticissima e curvy di Sara, che nella vita fa la traduttrice free lance di inglese e spagnolo.
Sartoria Sovversiva è anche Slow Fashion
Il motto di Sara Bertelli è “compra Slow Fashion”, ovvero uno stile indossabile tutti i giorni come anche in un evento, dove l’obiettivo è quello di riciclare e sprecare il meno possibile.
La scelta dei tessuti ricade su quelli pratici e di facile manutenzione. Nei capi ritroviamo tutti gli elementi tipici della sartoria classica, destrutturati e riconvertiti ad un più pratico utilizzo. Abolite le fodere e tutto ciò che impedisce alle donne libertà di movimento e dinamismo.
Questa modalità di Sartoria Sovversiva piace molto e gli ordini fioccano da tutta Italia e dall’estero. Sara ha confezionato e spedito anche a Parigi e alle Hawaii.
Sara Bertelli è una donna eclettica. Oltre che stilista è anche una appassionata velista. Considera la vela una terapia per l’anima. Partecipa a regate e campionati e frequenta il corso per diventare Istruttore di Vela Nazionale UISP. Il colore preferito di Sara è il rosa in tutti i suoi toni, incluso il cipria. Non le piace il nero che ha abolito a favore del blu.
Come nasce Sartoria Sovversiva? Da avvocato a stilista di moda
Ebbene si. Prima di diventare la paladina della moda curvy, Sara Bertelli è stata un brillante avvocato con master in Diritto Tributario e Lavoro, mossa da un alto concetto del Diritto e della Giustizia, convinta che la missione della sua vita fosse, non tanto ricavare denaro da questa professione, bensì quella di aiutare le persone a capire le leggi.
E’ il 2012, quando il terremoto scuote l’Emilia lasciando dietro di sé una scia di morti, distruzione, paura e ansia nella popolazione. Anche Sara rimane molto turbata dagli avvenimenti.
Forse è già in atto un terremoto interiore, comunque Sara perde il suo centro di gravità permanente.
Un bel giorno seduta alla scrivania del suo elegante studio legale si ritrova a guardarsi dal di fuori e a chiedersi : ”Ma chi l’ha scelta questa vita?“
E la ruota fu
Quello stesso anno Sara si mette in testa di acquistare una gonna a ruota per andare ad una festa. L’impresa è disperata. La gonna è introvabile. Non è di moda.
Improvvisamente le viene in soccorso il libro “Per 10 minuti” di Chiara Gamberale.
Sara decide di uscire dai soliti schemi e di fare una cosa che non ha mai fatto prima e mai si sarebbe sognata di fare: confezionare un capo di abbigliamento da sé e per sé.
Compra una macchina da cucire all’IKEA, del tessuto, segue alcuni tutorial su YouTube, e dopo aver buttato via svariati metri di stoffa, realizza la sua gonna a ruota.
L’aver vinto questa causa rappresenta tuttora per Sara la sua più grande soddisfazione.
Decide così di iscriversi ad un corso di cucito. Prende il diploma di modellista e stilista perché vuole lavorare in modo professionale, competente e tecnico e non lasciare nulla all’improvvisazione.
Come in tutte le fiabe, anche in questa non può mancare la strega cattiva. Nel caso di Sara il temibile personaggio è la fruttivendola che cerca in tutti i modi di demolire il sogno e demotivarla. Alla fine però la nostra eroina non demorde, la fruttivendola se ne va e dopo anni di studio duro e appassionato nasce Sartoria Sovversiva.
Dove è appesa ora la toga di Sara?
La risposta è: “Da nessuna parte. Non c’è mai stata nessuna toga”.
Sara non lo sapeva, ma era scritto nelle stelle che non dovesse fare per sempre l’avvocato.
Anche se Nonna Lidia, cui Sara si ispira quotidianamente, le regalò i soldi per acquistare la toga, Sara non la comprò mai.
Forse, prima o poi confezionerà toghe, ma al momento Sara progetta capi di abbigliamento che la divertono molto di più.
Sartoria Sovversiva : Dove acquistare
A Ferrara e sui social
L’atelier di Sartoria Sovversiva si trova in via Poledrelli n. 21 a Ferrara, al primo piano del Consorzio Factory Grisù, uno spazio creativo condiviso che nasce dal recupero dell’ex Caserma dei Vigili del Fuoco di Ferrara e dove hanno sede altre imprese creative, ad esempio fotografi, creativi digitali, radio ecc.
E’ possibile ordinare e acquistare in loco previo appuntamento chiamando al numero 347-1566471, ma anche via social, dove è visibile tutta la collezione di abbigliamento, i tessuti e dove si possono seguire i consigli e gli istruttivi e divertenti tutorial di Sara.
Sartoria Sovversiva sui social : Instagram e Facebook
www.sartoriasovversiva.it
Sartoria Sovversiva: “Fare la ruota con la gonna è una delle cose che mi riportano all’infanzia. A quei pomeriggi estivi di corse infinite e giardini segreti, agli occhi di meraviglia e parole in codice, torte di fango e foglie preparate nei pentolini di plastica e capanne fatte con i panni stesi sui fili e bastoni che si trasformano in bacchette magiche.
Se ci penso, sento il profumo della pasta al sugo di mia nonna e la sigla del telegiornale delle otto”.
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La passione secondo Sara è quella cosa che ti salva la vita. E’ l’antidoto che ti fa svegliare con il sorriso alla mattina e che ti fa affrontare le difficoltà con carica e che ti fa vedere i problemi come meno gravi. E’ il coniglio bianco: la curiosità.
Grazie per questo articolo meraviglioso, che mi ha commossa e riempita di orgoglio!
E’ stato un vero piacere raccontare la bellissima storia di Sara.